Il sistema di depolverazione adatto al tuo impianto produttivo
L’installazione di un depolveratore all’interno del processo produttivo è di sicuro uno dei migliori modi di investire sulla vostra salute e sicurezza del luogo di lavoro. Bisogna sempre tenere presente che ogni tipologia di lavorazione genera aerosol o polveri che necessitano di trattamenti e soluzioni differenti.
Nella fase di studio è necessario tener conto di alcune variabili quali la tipologia di polveri che si necessita aspirare, dello spazio a disposizione, dei punti in cui è necessario estrarre le polveri, della durata dei cicli di lavoro e di molto altro.
Il depolveratore deve quindi essere correttamente configurato in base alla specifica applicazione, che sia un impianto fisso centralizzato di aspirazione oppure un carrellato con braccio articolato per aspirazione localizzata.
LE DIMENSIONI
PROCESSI LAVORATIVI CHE GENERANO POLVERI
Durante i processi produttivi con lavorazioni a secco, vengono rilasciati nell’ambiente produttivo fumi e polveri secche, che rimangono poi in sospensione nell’aria e talvolta possono essere pericolose per la salute e la sicurezza dei lavoratori. E’ quindi molto importante identificare i suddetti processi e analizzare le polveri che vengono generate. Di seguito alcuni esempi:
– Lavorazioni del legno: tutte le tipologie di polveri di legno che vengono emesse possono essere pericolose per gli occhi, la pelle e l’apparato respiratorio. Più pericolose quelle generate nelle lavorazioni con legno duro (latifogli) rispetto a quelle con legno tenero (conifere). Si tratta di polveri fini con dimensioni spesso inferiori ai 100µ che una volta aspirate si depositano nei bronchi e possono raggiungere gli alveoli.
– Lavorazioni con materiali plastici: le microplastiche sono addirittura entrate all’interno della catena alimentare. Noi stessi, senza accorgercene, ne ingeriamo circa 5gr a settimana. Il problema principale è dovuto alla mancanza di biodegradabilità delle suddette particelle. Esse finiscono, col tempo, per sgretolarsi in frammenti sempre più piccoli causando problemi all’uomo e all’ambiente. Un sistema di immagazzinamento delle polveri in sacchi a perdere e filtri HEPA aggiuntivi sono indicati per queste lavorazioni.
– Lavorazioni in campo chimico/farmaceutico: polveri semplici o complesse (composte da uno o più componenti) che vengono rilasciate durante i processi di granulazione, macinatura e compressione (in capsule). Oltre ai problemi respiratori che possono derivare dall’inalazione di queste polveri pericolose, un altro problema serio consiste nelle polveri esplosive, rendendo in questo caso necessari depolveratori con certificazione ATEX.
I COMPONENTI PER DIFENDERSI DALLE POLVERI
Du-Puy offre un’ampia gamma di filtri per l’aspirazione delle polveri e dei fumi.
– Filtri a cartuccia: un media filtrante plissettato in poliestere sorretto da una struttura metallica o plastica che mantiene aperte le pieghe e ne garantisce l’efficienza. Possibilità di lavorazione del tessuto in PTFE (Politetrafluoroetilene) per l’utilizzo in processi lavorativi che presentano polveri impaccanti. Grande superficie filtrante in poco spazio.
– Filtri a maniche o a sacco: media filtranti in poliestere teflonato, necessari per la depolverazione di polveri di cemento, asfalto, acciaio, etc. Sono filtri per polveri estremamente fini ed impaccanti che necessitano di filtro con rivestimento in PTFE per il loro distaccamento- Filtri a pannello: posizionamento tra la zona ricca di polveri e quella ripulita di pannelli con diverse specificità. Per una filtrazione progressiva specializzata nell’aspirazione di fumi e nebbie.
QUALI ESIGENZE PER L’ESTRAZIONE DELLE POLVERI
L’unità di depolverazione prevede, oltre al filtro primario a larga superficie, un ventilatore che genera grande portata d’aria. Ciò consente di trasportare il materiale inquinante in sospensione nell’aria nelle tubazioni e di raccoglierlo in un contenitore a sgancio rapido.
L’elettroventilatore è una ventola centrifuga calettata su un motore elettrico adatta per l’utilizzo continuativo 24/7. E’ davvero necessario mantenere sempre acceso il depolveratore? La polvere viene generata solo durante la lavorazione o in continuo, anche a lavorazione ferma? Inoltre è necessario estrarre le polveri di un solo processo o di più lavorazioni diverse? E l’aria filtrata è possibile reinserirla nell’ambiente lavorativo?
Questi sono tutti aspetti che influenzano la scelta dell’impianto di depolverazione. E’ importante avvalersi della consulenza di una società esperta nel settore come Du-Puy, in grado di analizzare e adattare l’impianto alle reali necessità.
L’INSTALLAZIONE DELL’IMPIANTO
- Elettroventilatori con valori di portata d’aria e depressione idonei alla tipologia di polveri;
- Garanzia di velocità di aspirazione consona per il trasporto delle polveri;
- Progettazione del piping dell’impianto di depolverazione;
- Bracci articolati per aspirazione mobile localizzata;
- Cappe e bocchette di aspirazione posizionate nei punti sensibili;
- Sistema di pulizia pneumatico dei filtri in controcorrente d’aria per la massima efficienza;
- Controllo temporizzato dei cicli di pulizia filtri;
- Sistemi di abbattimento scintille;
- Pannelli antiscoppio e dispositivi antincendio;
- Sensori e dispositivi di allarme;
- Kit canalizzazione per scarico aria all’esterno;
- Filtri HEPA per filtrazione ultrafine;
- Filtri a carboni attivi per l’abbattimento degli odori;
- Telai modulabili e configurabili a blocchi per maggior flessibilità;
- Aspiratori compatti per piccoli impianti di aspirazione centralizzati;
- Bassi livelli di rumorosità.
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